Buoni propositi, faide alla moda e un bacio come pochi
Tre piccole scoperte perfette per il binge watching del weekend
Ho fatto un piccolo errore. Avevo detto, qualche giorno fa, che quella di oggi sarebbe stata una newsletter un po’ speciale. Ecco, non lo sarà. O meglio, non proprio oggi. Capita infatti che in certi periodi si accumulino più cose da fare del previsto e non ci sia abbastanza tempo per vedere tutto quel che si vorrebbe (o dovrebbe), specialmente se si tratta di episodi mooolto lunghi. E siccome la regola che ci siamo dati è che avrei parlato quasi solo di serie che ho visto - ok, a volte baro, ma non ditelo a nessuno - ho preferito rimandare di altri due venerdì.
Vi lascio un indizio, però: inizia con “k” e finisce con “drama”.
Una volta certa del posticipo, è subentrato così un’altro dilemma: quali serie tv consigliare? Ci sarebbero state le grandi uscite del momento, ma anche loro albergano tra gli arretrati. Oppure qualche altro grande anniversario, ma poi davvero troppa nostalgia. Finché non mi sono accorta di avere sottomano una manciata di piccole scoperte, quelle che ti svoltano il weekend, soprattutto se l’autunno è di ritorno e le giornate sono così grigie che l’idea di uscire andrebbe vietata per legge.
Che serie sono? Non c’è bisogno di anticiparlo, anche perché mi sono già giocata l’indizio… Tanto sono subito qui sotto, come al solito insieme a una serie consigliata da voi, che ultimamente vi state dando alle chicche un po’ nascoste, molte delle quali ripescate dagli archivi dello streaming.
#1 Per i millennial romantici (o solo nostalgici)
Nobody Wants This (2024)
Questo è stato l’anno in cui abbiamo riscoperto la commedia romantica. Quella scanzonata, briosa, intelligente, logorroica, che finge di non sapere che sappiamo già come andrà a finire, anche perché sa bene che la guarderemo lo stesso. Soprattutto se i protagonisti sono due che hanno già inchiodato alla tv gli adolescenti millennial. Soprattutto se sono Kristen Bell che fa Kristen Bell - bellicosa, sfrontata, evitante per paura - e Adam Brody - bonario, impacciato, perennemente perplesso, con quella amabile punta di sfigataggine alleniana (il perché Hollywood lo sottoimpieghi così resta un mistero). Soprattutto se attorno a loro c’è un campionario di tipi umani ebrei che ricordano quei tempi splendidi in cui le caricature facevano ridere e non indignare. La storia - ispirata a quella della creatrice Erin Foster - è infatti quella di una podcaster abituata a raccontare le proprie avventure sessuali e un rabbino da poco tornato single, che s’incontrano e si acchiappano, benché contrasti e parenti gli dicano che sarebbe meglio lasciar perdere. Se non l’avete ancora vista, di certo non vi suonerà nuova. Se l’avete già vista, potete passare alla serie successiva - anche se so che in molti sono già ripartiti più e più volte dall’inizio. Colpa (o forse merito) della durata brevissima e di una scena con un gelato e un bacio che si temeva le sceneggiature romantiche non sapessero più scrivere.
Dove vederla? Su Netflix - 10 episodi da 21-25 minuti
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#2 Per i famelici di bisticci familiari
La Maison (2024)
Succession è finita da un anno, e dopo di lei è rimasto un vuoto. Lo si potrebbe colmare con i resoconti sulla lotta tra gli eredi dell’impero mediale di Rupert Murdoch, ma va’ a sapere se gli insulti reciproci siano scritti con lo stesso brutale e sottilissimo acume. Benché il livello sia inarrivabile - almeno per ora - c’è però qualcuno che ci sta provando, a raccoglierne il testimone. Come questo drama francese sulla faida tra due storiche case di alta moda: una in crisi dopo uno scandalo di insulti razzisti contro gli asiatici (eccoci, siamo qua, siamo gli italiani, facciamo sempre figuracce di grande ispirazione!), l’altra determinata ad abbatterla una volta per tutte con l’obiettivo di acquisirla. Il casino, tuttavia, è che le fazioni non sono così divise quanto sembra: legami di parentela, tresche, attriti irrisolti rendono la questione ben più che solo aziendale. Gli scambi di battute sono un po’ più morbidi rispetto all’asciuttezza di Succession, ma i personaggi sono decisamente meglio vestiti e abbastanza selvatici da non concedere di poter fidarsi di loro. E poi ci sono sprazzi di Amanda Lear, che ogni volta sa far valere l’attesa di vederla spuntare qua e là.
Dove vederla? Su Apple TV+ - 10 episodi da 45-57 minuti (uno ogni venerdì fino al 15 novembre)
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#3 Per i fan dei titoli strani
Manuale per morire da sola (2024)
Ci sono serie che per farsi notare hanno bisogno di una promozione massiccia, e altre a cui basta invece solo la stranezza del titolo. È proprio quel che mi ha convinta ha cliccare su questa comedy - o forse più dramedy - uscita da pochissimo, scritta e interpretata da Natasha Rothwell. Chi di voi ha visto The White Lotus la conoscerà di sicuro (era la massaggiatrice che s’illudeva di metter su business con la mitica Tanya McQuoid e che nella prossima stagione ritroveremo in Thailandia), ma capire chi sia all’inizio potrebbe risultare ostico. Qui la troviamo nel ruolo di Mel, un’impiegata dell’aeroporto di New York, «grassa, nera e incasinata», e con nessuno con cui festeggiare il suo 35esimo compleanno, eccetto un mobile appena comprato da Ikea (che qui però si chiama Umlaut). Il seguito è un classico delle serie tragicomiche di questi tempi: un incidente parecchio maldestro la porta a un passo dalla morte, spingendola a ripartire per provare a migliorare la sua vita. Il punto di forza sta nel personaggio, che si autocommisera e fa cose dalla morale discutibile, ma non riesce poi tanto a irritare. Sarà forse il fondo di tristezza che permea ogni minuto, anche mentre la si osserva ribaltarsi malamente con la sua fantastica macchinina portabagagli.
Dove vederla? Su Disney+ - 8 episodi da 27-35 minuti
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Il vostro consiglio: The Five
Se siete di quelli che nei weekend autunnali hanno solo bisogno di un thriller da consumare, eccone uno ormai vecchiotto ma piuttosto gradito.
È una miniserie britannica scritta dal giallista Harlan Coben, nonché l’unica a non essere tratta da un suo romanzo (ce ne sono miriadi sui servizi streaming). La trama segue un gruppo di ex compagni di scuola che, vent’anni dopo la scomparsa del fratello di uno di loro, si ritrovano per provare a riaprire il caso, quando il suo DNA viene trovato sulla scena di un delitto. Quando è uscita, nel 2016, aveva ottenuto ottime recensioni.
Dove vederla? Gratis su Serially - 10 episodi da 45 minuti
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Su Tellyst.com trovate un po’ di altre serie che potrebbero svoltarvi il weekend:
Potete dare un’occhiata tra le recensioni
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Altre cose da leggere e ascoltare
Un libro per capire tutti gli enigmi di Lost (anche se per ora solo in inglese): Lost - Back to the Island*, scritto dai critici Emily St. Jamed e Noel Murray.
Quell’episodio del podcast su Lost di cui vi avevo parlato la volta scorsa. E un altro dove abbiamo approfondito - finalmente - il tema dell’aborto, usando un vecchio episodio di Maude che ha fatto storia (domani torniamo sull’argomento con Desperate Housewives).
Siamo arrivati alla fine!! Ma prima lasciate un commento con le vostre serie tv da vedere, per trovarle tra i prossimi consigli! Ci vediamo tra due venerdì, buon binge weekend 🙌
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