Nelle ultime settimane RaiPlay è diventata casa mia. Fatta eccezione per un paio di altre nuove serie tv a cui dare un’occhiata, il mio tempo davanti allo schermo - chi ascolta il podcast di TV Therapy lo sa - l’ho consumato quasi tutto nel recupero matto e disperatissimo di Mare fuori, e poi, per non restare indietro n’ata vota (ve l’avevo detto che ho imparato il napoletano), nella visione della quarta stagione. Parere non richiesto: a me quel finale non è affatto dispiaciuto...
Ed è proprio stando lì, sera dopo sera, senza chiudere mezz’occhio pur con moltissime ore di sonno in arretrato, che mi sono resa conto di quanto spesso il servizio streaming della Rai venga un po’ snobbato. Nonostante lì dentro ci sia un pezzo consistente di storia della tv (e della serialità) italiana. Nonostante la selezione di serie tv nuove, recenti, particolari - italiane e non - si stia ampliando. Nonostante l’esperienza di visione continui a migliorare (una simile comodità e rapidità di risposta ai comandi ce l’ha forse solo Netflix; e quando si è sotto le coperte e si fatica anche a tirar fuori un dito per passare all’episodio successivo, è una goduria impareggiabile).
RaiPlay non è più un contenitore rudimentale di repliche di cose andate in onda sui canali lineari, insomma. RaiPlay è un servizio streaming fatto e finito. Eppure spesso ce lo dimentichiamo.
E visto che la Rai, e con lei la tv italiana, hanno appena compiuto 70 anni e nei prossimi giorni tornano a festeggiarli, per l’occasione ho pensato di (ri)pescare qualche bella cosa da vedere proprio su RaiPlay.
Gratis, per giunta. Goduria doppia.
#1 Per quelli che… le serie italiane non volano mai di fantasia
Tutti pazzi per amore (2008)
Surrealismo, questo sconosciuto. Le serie tv italiane non se lo concedono quasi mai. Anche perché sembra che noi, pubblico serioso, riusciamo a credere all’incredibile solo se raccontato in una lingua straniera. Tutti pazzi per amore è una delle poche che è riuscita a sciogliere questa rigidità, e con un espediente relativamente semplice. Gli episodi si prendono ampi stralci di racconto per confezionare dei momenti musical che ben sintetizzano le giornate e i disagi familiari e romantici di Paolo (Emilio Solfrizzi) e Laura (Stefania Rocca, poi sostituita da Antonia Liskova), due genitori single che s’innamorano senza sapere di essere l’uno l’odiato vicino di casa dall’altra. La scelta dei brani riflette perfettamente gli alti e bassi sentimentali - si parte da Fotoromanza, si passa per Sere nere, Lamette e In ginocchio da te, per arrivare ad Azzurro. E la scrittura di Ivan Cotroneo fa rendere al meglio i suoi attori, con un campionario di personaggi secondari che surclassano di gran lunga la coppia principale. Se cercate leggerezza e buonumore immediato, qui ce n’è a palate.
Dove vederla? Su RaiPlay e anche su Netflix - 3 stagioni, 78 episodi da 50-62 minuti
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#2 Per quelli che… un noir nordico italiano, ma siamo sicuri?
Non uccidere (2015)
Quando si parla di bei polizieschi italiani, ci si ricorda di rado di Non uccidere, che peraltro, di RaiPlay, ha fatto la storia. Si tratta infatti della prima serie tv con cui si è sperimentata la strategia distributiva di pubblicare gli episodi in anteprima in streaming, e solo poi mandarli in onda sulla tv lineare (come accaduto di recente con Mare fuori). Non solo. Non uccidere si è presa la briga di portare gli elementi del noir nordico a Torino, dove Miriam Leone interpreta Valeria Ferro, ispettore di polizia che indaga su crimini perlopiù familiari, mentre fa i conti con il proprio, di passato di famiglia, che è intricato, turbolento, doloroso, pregno di segreti (le occhiaie rossastre ne parlano per lei). Scritta da Claudio Corbucci (L’amica geniale) e ben recitata, ha una cupezza densa e scolorita che davvero dà la percezione di immergersi in una serie tv scandinava. Con una sigla suggestiva che riporta a quel tempo in cui tutte volevano imitare True Detective.
Dove vederla? Su RaiPlay - 2 stagioni, 36 episodi da 50-101 minuti
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#3 Per quelli che… non ci sono più le serie davvero originali
Audrey è tornata (2021)
L’era dell’abbondanza televisiva (che è un po’ in declino, si avvisa) ha prodotto ormai di tutto, e trovare qualcosa di davvero diverso pare un’impresa. A meno che non ci si sposti sui servizi streaming più piccoli o gratuiti, che per differenziarsi e risparmiare sono sempre alla ricerca di serie tv datate, particolari, o di nicchia. Come questa miniserie canadese, dove una giovane donna si risveglia inaspettatamente dopo aver trascorso sedici anni in coma, trovandosi a dover imparare a vivere in un mondo per lei del tutto nuovo, con un grosso buco nero alle spalle, dal quale qualche ricordo inizia a riaffiorare. Se vi state chiedendo dove sia la particolarità, non avete tutti i torti. Ma basta dare un’occhiata al trailer (il link è qui sotto), per capire che risiede nelle immagini, nei flash surreali, nelle atmosfere drammatiche eppure non troppo drammatizzate, dove il tema del risveglio ha un significato ben più ampio. Presentata al Canneseries nel 2022, si è anche portata a casa un paio di premi.
Dove vederla? Su RaiPlay - 10 episodi da 20-23 minuti
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#4 Per quelli che… mi manca già Mare fuori
Mental (2020)
Le serie molto molto popolari si riconoscono da un aspetto ben preciso: finisce per parlarne e scaldarcisi anche chi proprio si rifiuta di vederle. Per questo, la chiusura di Mare fuori - per un anno, almeno - ha lasciato un certo senso di vuoto. Del resto, anche nel conflitto c’è condivisione. Per colmarlo con qualcosa di simile si può provare a ripiegare su Mental, un piccolo teen drama italiano prodotto in esclusiva per RaiPlay, che rientra nella cerchia di quelle produzioni originali con cui il servizio pubblico sta cercando di riavvicinare gli spettatori più giovani, non importa se lontano dal teleschermo tradizionale. Gli episodi - il titolo non ne fa mistero - sono ambientati nel reparto di un ospedale che ospita un gruppo di adolescenti con problemi psichiatrici. Le loro storie personali s’intrecciano quindi all’insofferenza per la reclusione, a momenti di scompenso, ai legami che man mano li uniscono, ai sogni per il proprio futuro. La rappresentazione dei disturbi è accurata, e nel complesso la riuscita non è niente male. (Peraltro la protagonista, Greta Esposito, viene proprio da Mare fuori).
Dove vederla? Su RaiPlay - 8 episodi da 23-25 minuti
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#5 Per quelli che… ma su RaiPlay ci sono solo fiction?
Wild Republic (2021)
C’è chi pensa che su RaiPlay ci siano solo fiction italiane e procedurali più o meno leggeri. Ma ormai da qualche tempo il suo catalogo ha iniziato a integrare anche titoli impegnativi. Come questo drama tedesco dove un gruppo di giovani detenuti viene coinvolto in un percorso di riabilitazione piuttosto singolare: trascorrere otto settimane in campeggio sulle Alpi, a contatto con la natura selvaggia. Dopo un solo giorno, però, ci scappa già il morto, e nella paura di esserne il principale indiziato il gruppo si dà alla fuga, cercando di restare unito nonostante la diversità di storie e indoli che lo compone. L’intento della serie è esplorare il crescente smarrimento delle nuove generazioni (dai millennial in poi) e la loro sfiducia nei confronti delle autorità, comprese quelle governative. I creatori sono gli stessi di Barbarians, su Netflix.
Dove vederla? Su RaiPlay - 8 episodi da 50-52 minuti
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Il vostro consiglio: Conversations With Friends
Lo avevamo detto, questo è lo spazio delle serie consigliate da voi. E siccome Screen Advisor - la newsletter - è ancora un po’ in fase di rodaggio, peschiamo dall’altra Screen Advisor - la rubrica del lunedì sull’Instagram di Tellyst.
Quando si parla di RaiPlay, infatti, non c’è volta in cui qualcuno di voi non segnali la presenza (miracolosa e preziosissima, perché gratuita) delle due miniserie finora tratte dai romanzi di Sally Rooney. Normal People, la conosciamo, è quella più famosa e perfetta. Mentre di Conversations with Friends si è parlato molto meno. Per la cronaca: segue l’amicizia insolita che due studentesse irlandesi intrecciano con una nota fotografa e il marito attore, la quale inizia a farsi interessante quando una delle due avvia una relazione con quest’ultimo. La squadra creativa è la stessa, i temi parecchio simili, con una rappresentazione sempre rara delle emozioni maschili.
Dove vederla? Su RaiPlay - 12 episodi da 25-30 minuti
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Non vi preoccupate, le vie dello streaming sono infinite (o quasi). Su Tellyst.com trovate un bel po’ di altre cose da vedere:
Puoi dare un’occhiata ad altri titoli su RaiPlay
Oppure sfogliare le serie tv in uscita a febbraio, anche se è quasi finito
O spulciare la guida ai servizi streaming
O ancora segnarti in agenda quelle che arriveranno a marzo
Altre cose da leggere e ascoltare
Un libro bello per celebrare il Twin Peaks Day (che cade il 24 febbraio) e capire molto meglio la serie. S’intitola Da Twin Peaks a Twin Peaks, di Davide Parigli.
Gli ultimi due episodi del podcast di TV Therapy, dove parliamo di Mare fuori, del perché piace (o non piace) così tanto, e di come rappresenta benissimo il tema del patto familiare, che ci riguarda un po’ tutti.
Siamo arrivati alla fine, che ne dite di questo secondo giro su Screen Advisor? Ricordati di lasciare un commento con le tue serie tv da vedere, la prossima volta potresti trovarla tra i consigli! Ci vediamo tra due venerdì, buon RaiPlay 🙌
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Grazie mille, parecchie cose interessanti.
Sempre complimenti per il podcast TV Therapy