Da una decina di giorni è iniziato il mio recuperone matto e disperatissimo dell’Amica geniale.
“Matto” perché, con una certa sufficienza, l’avevo abbandonata nella convinzione che poi, tanto, certo che l’avrei ripresa. Sono passati quattro anni, e con la stessa sufficienza ho procrastinato fino ad arrivare a ridosso di un episodio del podcast programmato da mesi. (A mia discolpa, l’avevo lasciata meno subito di quanto pensassi; ma ricordarmi che ne avevo già visto 12 episodi dopo averli rivisti tutti è stato poco utile).
“Disperatissimo”, dicevamo, perché L’Amica geniale non è proprio la mia tazza di tè. Fatta bene, senza dubbio. Ma con un tipo di melodramma che mi risulta pesantuccio, soprattutto se ingerito a bocconi forzati di tre-quattro episodi a sera. (E poi va bene la sospensione dell’incredulità, ma com’è che in pochi mesi Margherita Mazzucco è diventata Alba Rohrwacher?).
Per affrontare la maratona, ho quindi messo in atto la mia tecnica: alla fine di una visione impegnativa, fare sempre defaticamento con qualcosa che scivoli via piacevolissimo. In maniera del tutto casuale mi sono venuti in soccorso tre detective, tutti arrivati in tv nelle ultime settimane, ognuno godibile a modo suo: l’esperto di menti contorte, l’investigatore improvvisato, il bonaccione bravissimo a fingersi sbadato.
Compagni perfetti con cui passare un weekend, adesso che il freddo è arrivato davvero.
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#1 Per le menti psicologiche
Cross (2024-)
Tra le serie di cui più sento la mancanza, c’è Luther. Da quando si è conclusa, nel 2019, nessun’altra ha saputo replicare quella miscela perfetta di trame poliziesche tipicamente british e profili psicologici di serial killer così inquietanti da sognarseli ancora adesso. (Sì, ci sarebbe anche il film, ma aveva un po’ deluso. E no, non cercatela: con una mossa scellerata, Netflix l’ha tolta dal catalogo). Quando ho visto l’adattamento di Alex Cross - la saga di thriller scritti da James Patterson - qualche brivido simile però l’ho avuto. La serie prende il nome dal suo protagonista, un detective e psicologo forense di Washington con una certa ossessione nel capire cosa accada nella mente di vittime e assassini. Sindrome dell’eroe, padre di tre figli, vedovo da un anno, e per questo con qualche problema di gestione della rabbia, quando la storia si avvia è pronto a prendersi un congedo, ma viene scelto come volto simbolo di un’indagine controversa. La storia non si inventa nulla di nuovo e la lunghezza degli episodi non aiuta sempre il ritmo. Ma può fare affidamento su un personaggio solido e un killer abbastanza angosciante. La seconda stagione è già certa.
Dove vederla? Su Prime Video - 8 episodi da 51-62 minuti
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#2 Per i nostalgici di Only Murders in the Building
A Man on the Inside (2024-)
Questa è una storia vera: la regista Maite Alberdi l’aveva raccontata nel documentario El Agente Topo (The Mole Agent), uscito nel 2020 e nominato agli Oscar. Di recente Michael Schur l’ha usata come spunto per provare a creare una nuova comedy sfiziosa, dopo aver scritto The Office e creato Parks and Recreation, Brooklyn Nine-Nine e The Good Place. Il protagonista viene proprio da quest’ultima: è Ted Danson, nel ruolo di un ex professore di ingegneria, ormai pensionato e da poco rimasto vedovo, che decide di ravvivare le sue giornate abitudinarie rispondendo a un annuncio per collaborare con una detective privata. Obiettivo: infiltrarsi in una casa di riposo per scoprire chi abbia rubato un preziosa collana. Danson basta già da solo a intrattenere. Gioca alla spia ma non ne azzecca una, bisticcia con gli attrezzi tecnologici del mestiere (cioè il suo smartphone) e crea scompiglio ovunque passi. Anche perché attorno a lui c’è tutt’altro che un mortorio: i flirt tra vecchietti abbondano e alle tre del pomeriggio si va già di Martini. Una Only Murders in the Building, insomma, ma in ospizio.
Dove vederla? Su Netflix - 8 episodi da 27-34 minuti
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#3 Per i puristi del giallo
Stucky (2024-)
Se cercate un giallo classico, confortevole, da vedere senza troppo scomodare i vostri nervi, sulla Rai è appena arrivato l’ispettore Stucky: origini italo-persiane, flemmatico, così sornione da farsi passare davvero per sbadato. Lo interpreta Giuseppe Battiston che, da perfetto poliziotto vecchio stile, va a cerca di indizi in una Treviso silenziosa, impermeabile e sigaro alla bocca, facendo tappa alla sua osteria preferita per tirare le fila e raccogliere pensieri. A differenza dei whodunit che ormai vanno per la maggiore, la serie sorprende scegliendo la via di Colombo e dell’assassino rivelato già in apertura di episodio. Il bello, per una volta, non è quindi arrivare a capire chi sia stato, ma in che modo si sia fregato. Come ha scritto Aldo Grasso, qui i casi non si risolvono con la tecnologia, ma solo con «stropicciati foglietti di appunti». E come ha detto sempre Grasso, «tutto è molto gradevole». I casi si ispirano liberamente ai romanzi di Fulvio Ervas, da cui era già stato tratto un film - Finché c’è prosecco c’è speranza - sempre con Battiston nel ruolo di Stucky.
Dove vederla? Gratis su RaiPlay - 6 episodi da circa un’ora (l’ultimo va in onda su Rai 2 il prossimo mercoledì)
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Il vostro consiglio: Broadchurch
Visto che in apertura si parlava di gialli classici british, di recente nello scambio di consigli su Instagram (ogni lunedì, se volete partecipare) qualcuno di voi ne ha consigliato uno dei migliori.
Si tratta di Broadchurch, la serie mystery del 2013 che si infila tra i segreti nascosti dagli abitanti di una cittadina costiera inglese, la cui tranquillità viene sconvolta dalla morte sospetta di un ragazzino di 11 anni. La coppia di detective è di quelle super: Olivia Colman e David Tennant.
In Italia ha avuto passaggi effimeri e piuttosto travagliati (vederla tutta completa è sempre stata un’impresa), ma se riuscite a intercettarne le tre stagioni qua e là, è una di quelle chicche da recuperare.
Dove vederla? Gratis su Pluto TV - 8 episodi da 46 minuti
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Questi consigli non vi hanno convinto?
Su Tellyst trovate un bel po’ di altre cose da vedere:
La seconda stagione di Bad Sisters (sì, ve la ripropongo anche stavolta perché non potete perdervela)
Le altre serie uscite questa settimana (anche lì ci sono un paio di detective piuttosto interessanti)
La guida ai singoli servizi streaming, per scegliere in base agli abbonamenti che avete
Altre cose da leggere e ascoltare
Perché smettiamo di sognare, spiegato con Hanno ucciso l’Uomo Ragno
In tv ci sono troppe serie di Ryan Murphy (e cominciano a somigliarsi tutte)
Un nuovo libro che spiega come mai non ci siano più le serie di una volta: Serial fatigue* di Link - Idee per la tv
Il prossimo episodio del podcast di TV Therapy. Esce sabato mattina (cioè domani) e parliamo finalmente dell’Amica geniale.
Siamo arrivati alla fine!! Ma prima lasciate un commento con le vostre serie tv da vedere, per trovarle tra i prossimi consigli! Ci vediamo tra due venerdì, buone indagini 🙌
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