Pezzi di puzzle, universitari ubriachi e comici improbabili
Tre serie che vi sorprenderanno, ma di cui si parla poco
Niente temi particolari, nessun genere specifico, e nemmeno lunghe maratone: oggi andiamo di consigli liberi. Perché è capitato, negli ultimi giorni, che siano uscite un po’ di serie che potrebbero sorprendervi davvero, ma di cui si è parlato e con molta probabilità si parlerà poco.
Qui sotto ne trovate tre che si adattano bene a gusti diversi, sviluppano storie non proprio originali in un modo tutto loro, e si guardano in un weekend. Di cosa parlano? Ci sono omicidi enigmatici, ubriacature universitarie e una banda di validi comici italiani al servizio di personaggi animati. Ma una soltanto ha smentito le mie aspettative colpevolmente basse, riducendomi a ridere davanti allo schermo per una manciata di fantastiche cretinerie.
#1 Il thriller sudcoreano
Nine Puzzles (2025-)
Netflix avrà anche l’offerta più ampia di k-drama, ma Disney+ sta dimostrando di avere buon occhio per quelli di qualità. Questo, ad esempio, potrebbe dare nuove vibrazioni a chi di voi guarda un sacco di crime da due sere e via, ma fa sempre più fatica a trovarne di davvero stimolanti. La storia si avvia quando una ragazzina diventa la principale indiziata dell’omicidio dello zio, dopo averne scoperto il cadavere accanto all’enigmatico pezzo di un puzzle. Dieci anni più tardi, diventata una geniale profiler per la polizia di Seul, si trova a indagare su una scia di omicidi parecchio simili, collaborando con lo stesso detective che sospettava di lei - e ancora non è del tutto convinto. Rispetto alla miriade di mini thriller che ormai siamo abituati a consumare in streaming, gli eventi si srotolano ben più lenti, senza paura di prendersi del tempo per soffermarsi sui dettagli e mettere in mostra il proprio gusto estetico. Che, in effetti, amplifica il fascino dell’intreccio.
Dove vederla? Su Disney+ - 9 episodi da 50-64 minuti
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#2 La commedia demenziale
Overcompensating (2025-)
Questa è la serie su cui non avrei scommesso un centesimo. Pensavo fosse una di quelle commedie attuali che si credono simpaticissime, ma non fanno ridere nessuno. E invece, non solo mi sono divertita a più riprese, ma avrei guardato volentieri un episodio dopo l’altro. Siamo in un tipico college americano, dove una matricola ed ex campione di football del liceo tenta di soddisfare i due requisiti chiave per integrarsi: trasudare machismo e portarsi a letto quante più ragazze possibili. C’è solo un piccolo particolare: è gay, e non lo sa nessuno. Insieme a lui, una coetanea appena incontrata fa lo stesso percorso, cercando di lasciarsi alle spalle l’aura di emarginata. I cliché e le situazioni - feste, sbornie, smutandamenti imbarazzanti, riti di iniziazione - riportano in vita quel gran caos di American Pie. Ma il creatore Benito Skinner, che ne è anche protagonista e si è ispirato alla sua stessa esperienza, ci gioca con sguardo tenero e una certa consistenza. Il titolo si riferisce infatti alla tendenza, da cui tutti siamo passati, nel nascondere alcune parti di sé ostentando i tratti opposti, mentre si cerca di dare forma alla propria identità. Ah, tra i produttori c’è A24, la società delle storie stranissime e premiatissime.
Dove vederla? Su Prime Video - 8 episodi da 33-37 minuti
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#3 L’italiana originale
Il Baracchino (2025-)
Ok, qui un po’ ho barato: vado a sentimento, perché è uscita da pochissime ore e non ho avuto modo di vederla. Ma le sensazioni sono buone, e in genere non capita con le serie italiane. Si tratta di una comedy animata - la prima di Amazon prodotta da queste parti - che ruota attorno a un locale ormai sulla via del declino, dopo essere stato a lungo un tempio della stand-up comedy. Proprio quando rischia di diventare un Doner Kebab, un’aspirante art director propone un ultimo tentativo per risollevarlo: mettere insieme un’improbabile banda di comici stravaganti e dal talento discutibile. Ma l’ostacolo più duro è il suo proprietario, un unicorno burbero e ormai disilluso. Le voci le riconoscerete di sicuro: sono quelle dei migliori nomi della comicità italiana attuale (poi voglio sapere quanti ne indovinate). L’impatto visivo invece è particolare, tutto in bianco e nero, con un collage di tecniche di animazione diverse. Se avete apprezzato le serie di Zerocalcare, i temi sono simili.
Dove vederla? Su Prime Video - 6 episodi da 17-21 minuti
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Il vostro consiglio: Pernille
Questa serie norvegese ha già qualche annetto, ma in streaming è arrivata da pochissimo e diversi tra di voi l’hanno già captata e diffuso il verbo.
Si tratta di un dramedy del 2021 che per titolo ha lo stesso nome della sua protagonista, una donna più che ordinaria, single e totalmente dedita alla cura degli altri: il padre anziano, tre adolescenti non sempre godibili, e i bambini vulnerabili che segue come assistente sociale. Il tempo per sé, ovviamente, latita. Ma tanto lei quanto la serie affrontano la cosa con grande spirito e vittimismo nullo. Se non vi fidate di me, né di voi, magari vi convince il New York Times, che l’ha paragonata a Better Things.
Dove vederla? Su Netflix - 5 stagioni, 30 episodi da 28-33 minuti
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